martedì 4 gennaio 2011

DALLA LAVAGNA D'ARDESIA ALLA LAVAGNA DIGITALE

Lo strumento fondamentale di cui l'insegnante tradizionalmente si serve nello svolgimento della sua lezione è la lavagna nera di ardesia. Attraverso di essa, il docente può "fissare" alcuni termini chiave, fornire agli studenti schemi e diagrammi, mostrare la grafia di nomi poco familiari, svolgere in maniera "pubblica" calcoli ed esercizi, tratteggiare piante e disegni, e così via. L'uso della lavagna è talmente comodo e diffuso che riteniamo non serva dilungarsi troppo nell'illustrarne i possibili impieghi che si estendono praticamente ad ogni materia e ad ogni curriculum didattico.
In primo luogo, la lavagna è uno strumento che privilegia fortemente la scrittura, sia essa alfabetica o matematica. L'uso della lavagna per presentare immagini è assai più limitato, giacché presuppone da un lato che le immagini siano rappresentabili con l'uso di due soli colori (il nero della lavagna e il bianco del gessetto), dall'altro che il docente sia un buon disegnatore, e abbia a disposizione il tempo necessario a realizzare un buon disegno. Non è un caso, dunque, che le immagini disegnate alla lavagna debbano essere di necessità sommarie e schematiche, e che talvolta sia necessario ricorrere a quelle che potremmo definire "estensioni tecnologiche" della tradizionale lavagna "in bianco e nero": gessetti colorati, o lavagne bianche cancellabili con pennarelli colorati. Ma si tratta evidentemente di rimedi parziali, impotenti, ad esempio, a rendere la lavagna uno strumento adatto a mostrare alla classe fotografie o filmati. E ovviamente la dimensione sonora resta del tutto estranea all'uso della lavagna, almeno nella sua forma tradizionale. Le "estensioni tecnologiche" necessarie a superare queste ultime limitazioni (proiettore di diapositive, schermo televisivo o cinematografico, registratore...) non hanno nulla a che fare con la lavagna, e richiedono, nella loro forma tradizionale, ognuna un apparato diverso, talvolta costoso e ingombrante.



In secondo luogo, la lavagna è uno strumento di uso didattico immediato, ed è uno strumento "a perdere": non è cioè di norma possibile per il docente preparare in anticipo, ad esempio a casa, "schermate" di lavagna da utilizzare al momento opportuno e magari riutilizzare in seguito; inoltre non è possibile conservare copia di quanto scritto sulla lavagna, se non copiandolo su carta. Certo, schemi e diagrammi possono essere preparati in anticipo su carta e poi "copiati" alla lavagna durante la lezione. Ma il tempo da destinare all'operazione di copia, davanti alla classe in attesa, è comunque ridotto, e questo limita naturalmente anche la complessità di quanto si può realizzare.
Anche in questo caso, esiste da tempo una "estensione tecnologica" della lavagna in grado di migliorare la situazione: si tratta del proiettore di lucidi. L'insegnante può preparare in anticipo, su una speciale carta trasparente, testi e immagini che illustrino la propria lezione. I lucidi così realizzati possono essere poi mostrati in classe, ed eventualmente riutilizzati. Anche i proiettori di lucidi, tuttavia, sono impotenti a superare le limitazioni ricordate poc'anzi: immagini in movimento e suoni restano al di fuori delle loro possibilità, e la qualità di visualizzazione di immagini fotografiche, in bianco e nero e ancor più a colori, lascia molto a desiderare.
I programmi per la realizzazione di presentazioni su computer superano queste limitazioni, e suggeriscono un modello di "lavagna multimediale" del tutto nuovo. Di cosa si tratta, esattamente? In buona sostanza, programmi di questo tipo - in genere abbastanza facili da usare - trasformano l'utente nel "regista" di una presentazione multimediale. Al posto delle "pagine di lavagna" o dei lucidi da proiettare, egli ha a disposizione delle schermate di computer. Schermate che possono contenere testo (proprio come la superficie della lavagna o del lucido), in dimensioni, colori e tipi di carattere diversi. Ma possono anche contenere immagini, fisse o in movimento, eventualmente corredate da didascalie. E possono essere accompagnate da brani sonori. Chi crea la presentazione "prepara" al computer, una dopo l'altra, le schermate che la compongono, disponendole in un ordine sequenziale. Per "animare" il proprio lavoro, può introdurre degli effetti di transizione da una schermata all'altra: ad esempio una dissolvenza, o un effetto sonoro. Il testo di una pagina, anziché comparire tutto insieme, può comparire un po' per volta, in modo da seguire il ritmo della spiegazione a voce; al momento di utilizzare in classe la presentazione realizzata, al docente basterà un click col mouse per segnalare al programma di "far entrare" nella schermata la porzione successiva di testo.
Proviamo a immaginare una possibile utilizzazione di questo strumento. Supponiamo ad esempio di dover tenere una lezione sulla poesia di Montale. A supporto della nostra lezione possiamo preparare una serie di schermate con i dati essenziali della vita del poeta, una sua foto, magari il filmato di una intervista. Se vogliamo analizzarne una poesia, potremo preparare una schermata col testo, accompagnato da una recitazione a voce; il testo della poesia potrà "animarsi" a comando, magari trasformando dal nero al rosso il colore col quale sono scritti i termini dei quali vogliamo sottolineare l'importanza, o le rime interne. Un verso della poesia potrebbe essere isolato e accostato al verso di un'altra poesia. E così via.
Attenzione, però, non vogliamo affermare che la vecchia lavagna sia ormai da mettere in soffitta. Non è affatto così. Le presentazioni su computer permettono di accompagnare una lezione in maniera chiara e piacevole, offrendo possibilità che, come abbiamo visto, erano sconosciute alla lavagna. In un certo senso, trasformano la lezione. Ma, dovendo essere preparate in anticipo, possono mancare di flessibilità. Un approfondimento o una spiegazione imprevista, magari suscitata da una domanda degli studenti o dall'estro del momento, richiedono ancora strumenti di "annotazione pubblica" rapidi e flessibili. Certo, anche questo si può fare al computer. Ma in molti casi l'uso estemporaneo del computer come strumento di annotazione pubblica può essere poco pratico - e può correre il rischio di far "perdere il filo" della presentazione che si era preparata. Avere a disposizione una lavagna per annotazioni, schizzi, schemi estemporanei rappresenta dunque sempre un'ottima idea.

4 commenti:

  1. La LIM è senza dubbio uno strumento a supporto della didattica che favorisce un apprendimento cooperativo e interattivo. Essa consente una maggiore partecipazione e livelli di coinvolgimento maggiori degli allievi che sono catapultati all'interno di una classe digitale.
    A differenza della lavagna di ardesia che ci offre esclusivamente una prospettiva a mio avviso bidimensionale delle cose, la LIM ci consente di esplorare la terza dimensione, quella prospettica, di dare in un certo senso forma ai contenuti di apprendimento che non sono più semplici parole scritte con i gessetti ma video, immagini, parole digitali, risorse interattive ... del web.
    La LIM consente di progettare e realizzare lezioni interattive, costruttive e cooperative, attività collaborative e di tipo laboratoriale.

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  2. La peculiarità e quindi il punto di forza maggiore della LIM è quella di realizzare, costruire, consentire, garantire la sinergia-sintonia con quello che è il linguaggio delle nuove generazioni e cioè dei nativi digitali. I giovani oggi infatti apprendono prevalentemente attraverso la fruizione interattiva con le risorse multimediali. La LIM favorisce una didattica frontale innovativa e versatile proprio perchè promuove approcci educativi e formativi di tipo costruzionista, collaborativo, basato sulla peer education e su simulazioni di attività di tipo laboratoriale.

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  3. Complimenti per la magnifica presentazione di questo nuovo strumento che sta "invadendo", molto cautamente, le nostre scuole. Il post rende bene l'idea del passaggio epocale che stiamo vivendoe credo che la LIM sia il punto di incontro fra due generazioni di apprendenti.
    Condivido quanto affermato da Giovanna, con la LIM finalmente diamo un tocco di dinamismo alla lezione frontale, diamo l'opportunità ai bambini di partecipare attivamente e di "toccare con mano" il sapere, di improvvisarsi insegnanti di se stessi, di e con gli altri.

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  4. Oggi in quasi tutte le scuole è possibile assistere ad un vero e proprio cambiamento "TECNOLOGICO"; un esempio è proprio il passaggio dalla lavagna tradizionale all'uso sempre più frequente delle LIM. La lavagna tradizionale, d'ardesia, come tutti sappiamo prevede l'uso del gessetto, e questo pezzetto,specialmente se usato per intero può fare degli scherzi: da una parte il suono acuto della striatura sulla lavagna, dall'altra, la polvere bianca sulle mani. Alcune lavagne tradizionali possono ruotare su se stesse permettendo così di scrivere sul retro. Ma molto spesso lo spazio non basta per completare la spiegazione così si deve necessariamente ricorrere alla cancellazione di quanto scritto per proseguire l'unità didattica.Da un pò di tempo, come spiegato ampliamente anche nel blog, le cose stanno cambiando. I nostri figli o i nostri nipoti non sapranno più cos'è un "pezzettino do gesso", ne tanto meno una lavagna ad ardesia. Dalla scuola dell'infanzia alla scuola primaria, dagli istituti di suola superiore fino d arrivare nelle aule universitarie, la scuola sta diventando tecnologica. Il modo di aprendere e di fare scuola sta cambiando. Un tipico esempio è proprio l'utilizzo della LIM. La lavagna multimediale, non sporca, permette agli insegnanti e agli studenti una partecipazione interattiva alle attività didattiche e sicuramente porta ad un miglior processo di insegnamento/apprendimento.Sia il docente che spiega che l'alunno che viene interrogato utilizzando questo nuovo strumento, possono catturare e salvare il materiale. E' possibile anche stampare le spiegazioni, inviare agli assenti tutto il materiale memorizzato, così da consentire una ripetizione di quanto fatto in classe. La LIM apporta notevoli vantaggi all'attività didattica di ogni insegnante e contribuisce, quindi, a dare un impulso positivo all'impegno e alla motivazione degli studenti di ogni età.

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